Un anno fa gli è stato diagnosticato un cancro, ma Serghei Tvetcov continua a correre: “Voglio inviare un messaggio e ispirare le persone con malattie identiche”
Serghei Tvetcov alle prese con una dura battaglia. Corridore piuttosto conosciuto agli appassionati di ciclismo avendo militato tanti anni in formazioni statunitensi e nel biennio 2015-2016 anche in Italia, nelle fila della Androni Giocattoli-Sidermec, il classe 1988 rumeno ha svelato poco tempo fa di convivere da più un anno con una forma di leucemia cronica, cancro diagnosticatagli nel settembre 2022. Nonostante questo, però, il quasi 35enne ha continuato a correre e ha partecipato a diverse gare in questo 2023, conquistando anche il successo ai campionati nazionali dello scorso giugno, e per il 2024 punta a proseguire l’attività con un nuovo progetto che mira anche a ispirare le persone che hanno una malattia simile alla sua.
“Pensi di essere sano, un atleta, e non prendi mai nulla, e poi il medico ti dice che hai il cancro – ha raccontato Tvetcov a Velo – È uno shock. Sono stati i miei bassi valori di potenza a rivelare che qualcosa non andava. Sono stato fortunato. A volte con il cancro non ci si rende conto che qualcosa non va finché non è troppo tardi. Poiché sono un atleta d’élite, ho capito subito che il mio corpo non stava bene”.
“Non è possibile curare la leucemia cronica, ma il trattamento può controllarla. Sto ancora prendendo medicine”, ha proseguito il corridore rumeno, che però non si è lasciato abbattere e ha voluto proseguire la propria carriera: “Non farò più i Grandi Giri, ma sono ancora un ciclista e sono ancora competitivo. Ho vinto il titolo nazionale in Romania quest’anno. È stata una vittoria molto emozionante per me”.
Chiusa la stagione 2023, l’ex Androni guarda già alla prossima annata con un nuovo progetto, e spera che la sua storia possa ispirare altre persone: “Voglio realizzare un progetto nel gravel e voglio spargere la voce che puoi farcela. L’idea principale del progetto è quella di inviare un messaggio e ispirare le persone con malattie identiche o simili attraverso il ciclismo, sia per loro che per le loro famiglie. Voglio promuovere una vita sana e creare contenuti sui social media per educare le persone. Se ci riesco io, possono farlo anche gli altri“.
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